Codice di comportamento: i contenuti generali

15 Giugno 2020

Come ormai chiarito nei precedenti articoli, obiettivo del codice di comportamento è quello di integrare e specificare i doveri individuati dal codice nazionale, con riferimento alla propria amministrazione. Tale attività richiede necessariamente, come per il PTPCT, un'accurata mappatura dei processi, al fine di analizzare i rischi e, dunque, individuare i doveri di comportamento adatti a contenerli.

La mappatura, quindi, serve per individuare le caratteristiche specifiche dell'amministrazione che sta adottando il codice di comportamento, in modo che le indicazioni generiche del codice nazionale siano rispondenti alla natura della singola amministrazione. In tal senso è molto utile (e, difatti, fortemente consigliato dall'ANAC) avvalersi dei dati raccolti dall’UPD relativi alle condotte illecite accertate e sanzionate (eventualmente segnalate anche avvalendosi dello strumento del Whistleblowing) in modo da aggiornare/integrare il codice di comportamento alla luce degli esiti rilevati.

Il codice nazionale prevede cinque ambiti generali, all'interno dei quali le amministrazioni definiscono i doveri in base alle proprie caratteristiche:


a) prevenzione dei conflitti di interesse, reali e potenziali

Al fine di prevenire e di far emergere situazioni di conflitto di interesse, l'art.6 del codice nazionale dispone che, al momento dell'assegnazione all'ufficio, il dirigente rilasci una dichiarazione relativa all'esistenza di rapporti di collaborazione diretti o indiretti con soggetti privati nel triennio precedente, o rapporti finanziari (per sè, per i parenti e per gli affini entro il secondo grado), nel qual caso è previsto obbligo di astensione.

Partendo da tale obbligo, spetta alle singole amministrazioni, nei propri codici di comportamento, definire le modalità per il rilascio di tali dichiarazioni, prevedere la possibilità di effettuare delle verifiche, programmare delle misure (insieme al RPCT) che consentano di rimuovere il conflitto di interesse nel caso in cui abbia carattere strutturale, ecc.

Analogo discorso può essere fatto per quanto riguarda la partecipazione ad associazioni e organizzazioni, relativamente alla quale è richiesto che il dipendente dichiari l'adesione nel caso in cui gli ambiti di interesse dell'associazione o dell'organizzazione possano interferire con quelli dell’ufficio. Spetta all'amministrazione definire, nel proprio codice, gli ambiti di interesse privato che possono interferire con l’attività dell’ufficio.

 

b) rapporti con il pubblico
In questa categoria di doveri, particolarmente importante nel caso di enti che svolgono numerose attività che comportano contatti frequenti con il pubblico (si pensi, ad esempio, ai comuni), è possibile prevedere il dovere del dipendente di impiegare un linguaggio chiaro e comprensibile, di mostrarsi disponibile in caso di ricezione di reclami o segnalazioni, definire il comportamento da tenere nei rapporti con i media, e così via.
 

c) correttezza e buon andamento del servizio
Le amministrazioni devono regolamentare, nei propri codici, l'utilizzo di materiali ed attrezzature d'ufficio, l'utilizzo di social network, web, blog e forum; promuovere l'adozione di comportamenti volti alla riduzione degli sprechi e al risparmio energetico; garantire il mantenimento del decoro negli ambienti di lavoro.


d) collaborazione attiva dei dipendenti e degli altri soggetti cui si applica il codice per prevenire fenomeni di corruzione e di malamministrazione

L’osservanza delle misure contenute nel PTPCT, la collaborazione con il RPCT, l’obbligo di denunciare e di segnalare gli illeciti, l’osservanza dei doveri in materia di trasparenza, di pubblicazione, di tracciabilità, sono tutti doveri che le amministrazioni devono declinare all'interno dei propri codici, tenendo conto delle aree di rischio specifiche e delle relative misure di contenimento programmate.
 

e) comportamento nei rapporti privati

I codici delle amministrazioni devono indicare i comportamenti che i propri dipendenti devono tenere, nei rapporti con soggetti privati, per evitare di sfruttare la posizione ricoperta al fine di ottenere vantaggi privati, nuocere all'immagine dell'amministrazione diffondendo informazioni lesive anche nei confronti dei colleghi, avvantaggiare competitori o anticipare esiti di provvedimenti.

 

Nel prossimo articolo cercheremo di illustrare come, dagli ambiti di carattere generale analizzati finora, si possa passare alla definizione di disposizioni specifiche.
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