4° rapporto annuale sul whistleblowing in Italia
06 Agosto 2019Come ormai accade dal 2016, anche quest'anno - lo scorso 16 luglio - ANAC ha pubblicato il 4° rapporto annuale sul whistleblowing in Italia, in cui, proprio come negli anni precedenti, offre una valutazione non solo delle segnalazioni ricevute direttamente dall'Autorità, ma anche di quelle ricevute da un campione di 40 amministrazioni, enti e società pubbliche, in modo da monitorare lo stato di applicazione della disciplina, oltrechè evidenziarne criticità e miglioramenti.
Dall'analisi condotta, risulta immediatamente evidente come stia aumentando in maniera molto rapida il numero di segnalazioni ricevute dall'Autorità: negli ultimi anni, difatti, si è passati da 183 segnalazioni nel 2016 a 364 nel 2017 ( il doppio rispetto al 2016), a 783 nel 2018 (più del doppio rispetto al 2017), fino a 439 solo nei primi 6 mesi del 2019, con buone probabilità di superare facilmente il numero di segnalazioni dello scorso anno. Tale previsione è confermata dall'andamento del numero mensile di segnalazioni, che passa da una media di 65,3 del 2018 ad una media di 73,2 al 30 giugno 2019.
Aumentano, rispetto al 2018, le segnalazioni provenienti dall'area ''Sud e Isole'', che superano il 50% del totale, mentre sono in leggero calo le segnalazioni provenienti da ''Nord'' e ''Centro''.
Per quanto riguarda i soggetti che segnalano, si tratta in grande maggioranza, naturalmente, di dipendenti pubblici, seguiti da lavoratori o collaboratori di imprese fornitrici di beni e servizi o di imprese che realizzano opere in favore dell’amministrazione pubblica e dai dipendenti di enti pubblici economici o di società controllate, categorie introdotte dalla L. 179/2017 che ha ampliato il concetto di ''dipendente pubblico''.
I soggetti segnalanti provengono in prevalenza da Regioni ed enti locali, da ministeri, consorzi, autorità portuali, aziende sanitarie e ospedaliere, da istituzioni scolastiche e, in monor parte, da società pubbliche e private.
Le condotte segnalate spaziano dagli appalti e concorsi illegittimi, a casi di corruzione e abuso di potere, a cattiva amministrazione, danno erariale, conflitto di interessi, adozione di misure discriminatorie e mancata attuazione della disciplina anticorruzione. Sono in aumento, inoltre, le segnalazioni riguardanti mancata risposta da parte degli RPCT oppure assenza di procedure e strumenti adeguati all'inoltro delle segnalazioni.
Appare evidente, sottolinea ANAC, come negli ultimi anni ci sia un miglioramento qualitativo delle segnalazioni che riguardano questioni/condotte illecite che hanno una rilevanza medio-alta nelle attività delle amministrazioni, mentre sono in diminuzione le questioni che non rientrano nell’ambito oggettivo di applicazione della disciplina.
Delle segnalazioni ricevute, ANAC indica, infine, gli esiti: laddove non si è giunti all'archiviazione per genericità o impossibilità di concludere positivamente l’attività istruttoria, l'Autorità, dopo aver interpellato il RPCT dell'amministrazione di provenienza della segnalazione, può adottare provvedimenti direttamente oppure rivolgendosi alle autorità competenti in base al fatto segnalato, può inviare le segnalazioni alla Procura della Repubblica (20 nel 2018 e già 33 nel 2019) o alla Corte dei Conti (19 nel 2018 e già 29 nel 2019) e può, ricordiamo, adottare provvedimenti sanzionatori come previsto dall'art. 54-bis del d.lgs. 165/2001.
Potrete trovare la documentazione completa relativa al monitoraggio al seguente link: http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/Comunicazione/News/_news?id=f9dbdffa0a778042229fac893271d51e